Braccianti, colf e badanti: istanze per la regolarizzazione dal 1° giugno. Come procedere?
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Dal 1° giugno entra in vigore il decreto con le misure per presentare la richiesta di emersione dei rapporti di lavoro e di regolarizzazione dei cittadini stranieri senza un permesso di soggiorno, la cosiddetta «sanatoria» degli irregolari. I datori di lavoro e cittadini stranieri potranno inviare le richieste di regolarizzazione fino al 15 luglio.
Pertanto, colf e badanti stranieri potranno essere regolarizzati e, nel caso di stranieri irregolari, ottenere il permesso di soggiorno, con annullamento della pregressa evasione fiscale da parte del datore per il lavoro nero
- I SETTORI DI INTERESSE
Sono tre i settori interessati: A) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; B) assistenza a persone non autosufficienti; C) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
- REQUISITI ED ESCLUSIONI
La principali novità precisata dal Decreto ministeriale è la condizione economica richiesta per i datori di lavoro (ad evitare possibili frodi):
a) per essere ammessi alla procedura di emersione sia persona fisica, che ente o società, devono certificare un reddito imponibile o un fatturato non inferiore a 30mila euro annui;
Fa eccezione la dichiarazione di emersione per un rapporto di lavoro che interessi familiari, conviventi o meno, affetti da patologie o disabilità (può essere il caso di una badante che viene assunta dalla persona anziana di cui si prende cura): in questo caso il reddito imponibile del datore deve essere pari o superiore a 20mila euro annui se il nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito, oppure non inferiore a 27mila euro annui nel caso di famiglia anagrafico con più soggetti conviventi.
I cittadini extracomunitari possono presentare domanda di permesso temporaneo se in possesso di tutti i seguenti requisiti: a) in possesso di soggiorno scaduto alla data del 31 ottobre 2019; b) presenti sul territorio nazionale già alla data dell'8 marzo 2020; c) che abbiano svolto attività di lavoro nei settori citati prima del 31 ottobre 2019 sulla base di documentazione riscontrabile dall'Inps.
Sono esclusi dalla regolarizzazione i datori di lavoro e i lavoratori condannati, anche in via non definitiva, per gravi reati tra cui il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, tratta finalizzata alla prostituzione e allo sfruttamento dei minori, caporalato.
Sono esclusi anche i lavoratori stranieri interessati da provvedimenti di espulsione per gravi motivi, condannati, anche in via non definitiva per reati conto la liberta personale , stupefacenti, terrorismo o segnalati come minaccia per l'ordine pubblico.
- DOPPIA STRADA PER LA REGOLARIZZAZIONE
Si tratta di un provvedimento a due vie:
1) l'attivazione del datore di lavoro: la regolarizzazione con rapporto di lavoro, tramite la presentazione di un'istanza da parte dei datori di lavoro che intendono stipulare un nuovo contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale ovvero per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, in corso, sia con cittadini italiani che con cittadini stranieri;
2) l'attivazione del cittadino straniero: i cittadini stranieri, con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, possono richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di 6 mesi dalla presentazione dell'istanza. Costituisce requisito imprescindibile che i soggetti da regolarizzare siano stati fotosegnalati o abbiano fornito dichiarazione di presenza nel nostro paese prima dell'8 marzo 2020 e da allora siano rimasti sempre in Italia.
- DOMANDE DATORI DI LAVORO PER ASSUNZIONI E REGOLARIZZAZIONI
Le domande di emersione o nuove assunzioni di lavoratori extracomunitari vanno inviate solo in forma telematica dalle ore 7.00 del 1° giugno 2020 alle ore 22.00 del 15 luglio sull'applicativo del Ministero dell'Interno all'indirizzo https://nullaostalavoro.dlci.interno.it, e la procedura sarà gestita dallo Sportello unico per l'immigrazione.
La sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare già in corso con cittadini italiani o comunitari, si può invece dichiarare con istanza telematica all'Inps, sempre dal 1° giugno al 15 luglio 2020, sull'apposita pagina presente su www.inps.it.
L'emersione prevede un contributo di 500 euro per pratica oltre a un contributo forfettario a titolo contributivo, retributivo e fiscale non ancora specificato.
L'agenzia delle entrate ha già istituito, con la risoluzione n. 27/E, i codici tributo per il versamento, tramite F24 dei contributi forfettari :
- "REDT" denominato "Datori di lavoro - contributo forfettario 500 euro - art.103, comma 1, D.L. n. 34/2020";
- "RECT" denominato "Cittadini stranieri - contributo forfettario 130 euro - art.103, comma 2, D.L. n. 34/202
- ONERI DELLA SANATORIA
Per la regolarizzazione di lavoratori già impiegati, i costi previsti sono a carico dei datori di lavoro e consistono in:
- un contributo forfettario di 500 euro a copertura degli oneri connessi all'espletamento della procedura di emersione;
- un ulteriore versamento per le somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale il cui ammontare sarà stabilito con decreto interministeriale che dovrebbe essere emanato entro il 29 maggio, anche per definire in dettaglio le modalità di domanda.
- DOMANDA LAVORATORI PER PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO
I cittadini stranieri, in possesso dei requisiti citati possono presentare domanda per un permesso alla Questura, per il tramite degli Uffici postali Sportello Amico.
Il costo dell'inoltro della domanda è di 30 euro (oltre alla marca da bollo da 16 euro), l'accesso alla procedura di 130 euro.
Per la dimostrazione della presenza in Italia dall'8 marzo 2020 il cittadino straniero deve essere stato sottoposto a rilievi fotodattiloscopici primadell'8 marzo 2020 ovvero aver soggiornato in Italia precedentemente all'8 marzo 2020 in forza della dichiarazione di presenza o essere in possesso di attestazioni di data certa provenienti da organismi pubblici.
Per la dimostrazione dei rapporti di lavoro precedenti occorre presentare almeno uno dei seguenti documenti: certificazione rilasciata dal Centro per l'impiego; contratto di lavoro; cedolino di paga; estratto conto previdenziale; modello Unilav di assunzione, trasformazione e/o cessazione del rapporto di lavoro; fotocopia di assegno bancario relativo alla la retribuzione o altre ricevute relative al pagamento di emolumenti attinenti il rapporto di lavoro; ricevute di pagamento dei contributi per lavoro domestico mediante sistema PagoPa stampata dal portale Inps; comunicazioni di posta elettronica e/o Sms dal servizio MyInps, relative a prestazioni di lavoro occasionale in ambito domestico; qualsiasi corrispondenza cartacea tra datore di lavoro e lavoratore che possa dare riscontro dell'attività lavorativa.
- SCUSO PENALE
Per i datori di lavoro è previsto lo scudo penale ovvero la sospensione, e poi l'estinzione, se la procedura va a buon fine, dei procedimenti penali e amministrativi per l'impiego "in nero" dei lavoratori e allo stesso modo gli immigrati sono esentati da procedimenti per ingresso e soggiorno illegale in Italia.
Non possono avvalersi di queste procedure di regolarizzazione i datori di lavoro con condanne anche non definitive per caporalato, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, reclutamento di minori per attività illecite, riduzione in schiavitù.